Quale è il valore dell’accoglienza familiare per il benessere individuale e della comunità?
Il progetto Costruire traiettorie di futuro per l’autonomia. Quale è il valore dell’accoglienza familiare per il benessere individuale e della comunità? è promosso dal Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna e dalla Fondazione Marco Biagi, attraverso un accordo di collaborazione per attività di co-ricerca.
Fondazione Marco Biagi fornirà la necessaria supervisione scientifica delle attività di ricerca, anche avvalendosi anche di personale docente e ricercatore del CAPP – Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche e del Dipartimento di Economia “Marco Biagi”.
Il progetto è finanziato da Fondazione Cariparma, nell’ambito del bando Generare Conoscenza per Crescere Insieme 2024.
Il contesto
Recenti fatti di cronaca, come gli eventi di Bibbiano, hanno portato alla ribalta il collocamento di minorenni al di fuori della propria famiglia, utilizzando uno sguardo critico sull’accoglienza di tipo familiare. Nonostante la Commissione di inchiesta, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, non abbia rilevato addebiti per le case-famiglia e per le comunità familiari, i media hanno veicolato superficialmente un’idea di speculazione, orientata al fattore economico, a danno del benessere della persona minorenne.
A partire da questo contesto, il Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna ha inteso promuovere un percorso di ricerca e analisi valutativa, scientificamente orientato, sull’accoglienza di tipo familiare come esperienza di benessere individuale e leva di coesione sociale.
La ricerca riguarda l’intero territorio regionale, dal momento che l’accoglienza familiare è regolamentata da apposite direttive in capo alla Regione, con approfondimenti di tipo locale, poiché le forme di implementazione dei sistemi di welfare è in capo ai Comuni/Unioni di comuni.
La proposta progettuale
La metodologia utilizzata è quella dell’approccio partecipato e di co-ricerca, costituendo un gruppo misto tra personale accademico e operatori sociali, attivi nell’accoglienza familiare. Tale approccio, permette di entrare in profondità nei processi sociali complessi (Bergold J., Thomas S.,2012; Massari M., Pellegrino V.,2019), condividendo il necessario rigore metodologico. Verranno utilizzati metodi qualitativi (storie di vita e interviste semi-strutturate) e quantitativi (analisi costi-benefici) entro la cornice del Capability Approach (Amartya Sen, 1990).
Dal punto di vista qualitativo, si intendono raccogliere almeno 60 interviste semi-strutturate a persone che hanno trascorso almeno 4 anni in una comunità familiare in Emilia-Romagna, attraverso cui comprendere come, tale esperienza, abbia agito sulle proprie traiettorie di futuro.
Dal punto di vista quantitativo, si procederà a costruire una base dati a cui collaboreranno comunità familiari di tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di mappare nel tempo le accoglienze, considerando le caratteristiche delle persone e gli esiti dei percorsi individuali. Si cercherà di stimare i costi di tali accoglienze e i mancati costi sociali, intesi come intervento preventivo rispetto a potenziali scivolamenti nella devianza, nella patologia o nella povertà.
La co-ricerca, inoltre, si configura come processo di consapevolezza e apprendimento, in cui possono essere coinvolti altri soggetti del territorio, interessati direttamente dal tema in analisi.
Con il contributo della
- Comune di Parma
- AUSL
- Università di Parma
- Regione Emilia-Romagna
- Associazione Agevolando (associazione regionale dei e delle care leaver).
Azioni
Il progetto di ricerca ha avuto inizio a novembre 2024 e si svilupperà nell’arco di due anni. Il piano di lavoro è strutturato in quattro fasi principali:
- Fase 1 (mese 1-4): Definizione e insediamento del Tavolo di Coordinamento. Definizione del piano di indagine. Costituzione del gruppo di ricerca e costruzione degli strumenti di raccolta dei dati.
- Fase 2 (mese 5 – 17): Realizzazione delle attività di ricerca quanti/qualitativa e prime analisi dei dati. Seminari di disseminazione e co-valutazione dei risultati (uno rivolto ai policy-makers e uno agli enti gestori).
- Fase 3 (mese 18-20): Analisi dei dati e redazione report. Progettazione convegno finale.
- Fase 4 (mese 21-24): Convegno finale di livello nazionale.
Risultati attesi
- Ricomporre la conoscenza sull’accoglienza familiare e sulla complessità dei fenomeni sociali a cui, in collaborazione con le istituzioni locali, ha dato risposta nel tempo.
- Promuovere la condivisione di tale conoscenza tra i diversi attori territoriali, chiamati a progettare interventi a tutela delle persone minorenni, promuovendo, anche, una corretta narrazione dell’intervento.
- Costruire un set di indicatori di valutazione, utili per guidare le scelte di intervento a livello locale e regionale, in tema di accoglienza familiare.
Gruppo di lavoro
Il progetto è portato avanti grazie alla collaborazione trasversale tra il Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna e la Fondazione Marco Biagi.
Sono parte operativa del progetto:
- Eleonora Costantini Dipartimento di Economia Marco Biagi e Fondazione Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
- Giovanni Gallo Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
- Martina Salvarani Fondazione Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
- Romina Sani Brenelli Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna
- Michela Carmeli Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna
- Fabio Fabbro Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna
- Matteo Allodi Coordinamento delle Comunità Familiari dell’Emilia-Romagna
È stato istituito un Tavolo Tecnico che coordinerà l’intero processo di cui sono parte: rappresentati del Comune di Parma, dell’Ausl, dell’Università di Parma, tre soggetti gestori, della Regione Emilia-Romagna e dell’Associazione Agevolando.