Il Progetto “Sfruttamento lavorativo nella provincia di Modena: strumenti per un’azione preventiva e coordinata”, coordinato da Fondazione Marco Biagi in collaborazione con il Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia e il Comune di Modena, si propone di contrastare lo sfruttamento lavorativo, con un focus particolare sulla condizione dei minori non accompagnati.
Il progetto punta a promuovere una cultura della legalità nel mondo del lavoro, coinvolgendo istituzioni, imprese, sindacati e organizzazioni della società civile. Il progetto mira inoltre a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori economici sulle conseguenze dello sfruttamento, fornendo strumenti concreti per il suo contrasto.
Il progetto “Sfruttamento lavorativo nella provincia di Modena: strumenti per un’azione preventiva e coordinata” è finanziato dalla Regione Emilia Romagna.





Il contesto
Il Progetto si inserisce nel più ampio contesto della lotta allo sfruttamento lavorativo, con un focus specifico sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) e dei neomaggiorenni, giovani spesso privi di reti familiari e di supporto sociale che rappresentano una delle categorie più vulnerabili al rischio di sfruttamento nel mondo del lavoro. Il fenomeno richiede un’azione coordinata tra enti locali, università, istituzioni di controllo e organizzazioni della società civile.
A livello normativo, il progetto si basa sulle Linee Guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo, adottate nel 2021, e si allinea alle politiche europee e nazionali in tema di tutela dei minori, diritto allo studio e contrasto al lavoro irregolare. Inoltre, il progetto si integra con il sistema “Oltre la strada”, attivo da oltre vent’anni in Emilia-Romagna per l’emersione e l’assistenza a persone in condizioni di grave vulnerabilità sociale e lavorativa.
Il progetto si sviluppa nelle regioni Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, territori caratterizzati dalla presenza di settori economici ad alta intensità di manodopera, come l’agricoltura, l’edilizia e la logistica, nei quali il rischio di sfruttamento dei minori stranieri è particolarmente elevato.
La proposta progettuale
Le attività previste nell’ambito del progetto comprendono corsi di formazione per operatori sociali ed educativi, workshop narrativi per raccogliere le esperienze dirette dei giovani coinvolti e seminari di sensibilizzazione per le istituzioni e il mondo economico, oltre a un gruppo di lavoro permanente per migliorare il coordinamento tra gli attori coinvolti e sviluppare strategie di intervento più efficaci.
Obiettivo del progetto è migliorare la formazione e la consapevolezza degli operatori del settore sociale, educativo e ispettivo, fornendo strumenti utili per riconoscere e contrastare lo sfruttamento, oltre a favorire il coordinamento tra enti pubblici e privati, attraverso la creazione di reti territoriali e tavoli di confronto tra istituzioni, imprese, sindacati e organizzazioni della società civile.
Il progetto intende inoltre sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori economici, affinché si sviluppi una maggiore consapevolezza delle dinamiche dello sfruttamento e delle opportunità per promuovere un sistema economico basato sulla legalità.
Azioni
Il Progetto “Sfruttamento lavorativo nella provincia di Modena: strumenti per un’azione preventiva e coordinata” prevede la realizzazione delle seguenti iniziative:
Il corso è rivolto a professioniste e professionisti già impegnati nel sistema di intervento provinciale modenese, con particolare attenzione ai ruoli educativi. Il corso è pensato in particolar per operatori e operatrici del sistema di accoglienza per minori e neomaggiorenni, mediatori e mediatrici linguistico-culturali e assistenti sociali attivi nei servizi comunali, negli Enti del Terzo Settore e presso l’UEPE.
L’obiettivo del corso è fornire strumenti teorico-pratici orientati al lavoro con persone neomaggiorenni (o a ridosso della maggiore età) per comprendere, monitorare e contrastare lo sfruttamento lavorativo. Durante il percorso formativo, i/le partecipanti acquisiranno competenze per identificare e riconoscere i segnali di sfruttamento, rafforzando la capacità di intervento a livello territoriale. Il programma approfondisce modelli di intervento e strategie di prevenzione, favorendo una maggiore integrazione tra i servizi del territorio.
La didattica sarà erogata in presenza con il coinvolgimento di docenti universitari e operatori/operatrici del settore, diversamente impegnati nel contrasto al fenomeno e nell’intervento sociale. Verrà privilegiata una didattica interattiva, in grado di promuovere una condivisione tra le persone partecipanti, in un’ottica di trasversalità e riconoscimento reciproco. Le aree di approfondimento teorico-pratico saranno:
- Diritto
- Sociologia della migrazione
- Pedagogia interculturale
- Metodi dell’intervento sociale
A conclusione del corso, i/le partecipanti realizzeranno un Project Work di gruppo, il cui esito confluirà in un documento utile alla definizione di linee di intervento comuni a livello provinciale. Parallelamente, verranno organizzati due seminari di approfondimento aperti sia ai/alle partecipanti che all’intero sistema di intervento provinciale e alla cittadinanza.
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata al corso.
Il workshop sarà realizzato in collaborazione con associazioni del territorio e avrà l’obiettivo di dare voce ai minori stranieri non accompagnati in uscita dal sistema di accoglienza. Attraverso il racconto delle loro esperienze, verrà prodotto un video che sarà utilizzato come strumento formativo durante il corso e reso disponibile alla rete di intervento. Questo materiale rappresenterà un’importante risorsa anche oltre la durata del progetto, contribuendo alla sensibilizzazione e alla diffusione di buone pratiche.
L’evento finale del progetto avrà l’obiettivo di presentare i risultati ottenuti alla cittadinanza e alla rete provinciale, in un’occasione pubblica. Contestualmente, attraverso un seminario riservato, verrà proposto l’avvio di un Gruppo di Lavoro permanente, che, sfruttando il materiale sviluppato durante il corso di aggiornamento professionale, contribuirà a potenziare il sistema locale di intervento.
Il Gruppo di Lavoro coinvolgerà i principali attori individuati nel progetto, in particolare la Prefettura e la Questura, la DTL, l’INAIL, i Sindacati e gli Enti Datoriali, al fine di continuare a lavorare sulla tematica dello sfruttamento in ambito lavorativo.
Risultati attesi
Il Progetto “Sfruttamento lavorativo nella provincia di Modena: strumenti per un’azione preventiva e coordinata” ambisce a un miglioramento delle strategie di contrasto allo sfruttamento lavorativo dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) e dei neomaggiorenni, con un impatto diretto sulla tutela dei loro diritti e sulla promozione di un sistema lavorativo più equo e regolamentato.
Uno dei principali risultati attesi è il rafforzamento delle competenze degli operatori sociali, educativi e ispettivi e un migliore coordinamento tra enti pubblici e privati, creando reti territoriali efficaci che coinvolgano istituzioni, imprese, sindacati e organizzazioni della società civile.
Il Progetto intende inoltre aumentare la consapevolezza pubblica sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo e di favorire l’integrazione socio-lavorativa dei minori e neomaggiorenni a rischio, attraverso percorsi di inserimento nel mercato del lavoro regolare e programmi di supporto personalizzati. Inoltre, si prevede la creazione di un gruppo di lavoro permanente che possa garantire la continuità delle azioni sviluppate nel progetto, consolidando gli interventi e adattandoli alle evoluzioni del fenomeno.
Gruppo di lavoro
[in aggiornamento]